Perché MacBook Air 2018 sarà il migliore portatile della next-gen di Apple?

Il portatile Apple più amato è tornato. Presentato durante il Keynote del MacWorld Expo di San Francisco il 15 gennaio 2008 da Steve Jobs, si è sempre contraddistinto per design e peso ottimali per chi vuole un vero e proprio Portatile con la P maiuscola, e vive in mobilità. Nel corso degli anni, ha mantenuto più o meno lo stesso design esterno, ed è stato aggiornato nel cuore. Il 10 giugno 2013 viene presentata la versione di MacBook Air con processori Intel Haswell, che garantivano una autonomia della batteria più che raddoppiata rispetto al modello precedente. Nel 2015 vengono dotati di una nuova scheda grafica “Intel HD Graphics 6000″ e un processore Intel Broadwell i5 da 1,6 GHz ed opzionale i7 da 2,2 GHz.

Nel 2017 si abbandona definitivamente la versione 11″, per mantenere il 13” partendo da una configurazione base di 128 Gb, 8 Gb di Ram e Intel Broadwell i5 da 1,8 GHz con turbo boost da 2,9 GHz. Il processore i7 rimane quello Broadwell 2,2 GHz con turbo boost da 3,2 GHz.

Nel 2015 Apple prova a mettere una “spina nel fianco” del suo gioiellino, introducendo il MacBook, una sorta di Air in miniatura, con retina Display da 12″, maggiore leggerezza e compattezza, ma con processori di dubbio utilizzo e una sola porta USB-C per scambio dati e ricarica, mentre la grafica è gestita dalla scheda video Intel HD Graphics 5300. Le caratteristiche audio del laptop comprendono due speaker stereofonici integrati e un doppio microfono. La RAM non espandibile è fissata ad 8 GB LPDDR3 a 1600 MHz. La batteria, ai polimeri di litio integrata, viene venduta per un utilizzo fino a 9 ore in navigazione web e fino a 10 ore di riproduzione film su iTunes. Quello che manda completamente fuori questo MacBook, è il prezzo. Non ho mai amato questo modello di Mac, che ho avuto modo di provare per circa 2 mesi.

Perché vi faccio tutte queste premesse? La risposta è semplice: per arrivare a darvi una spiegazione al titolo di questo articolo.

Apple ci ha provato in tutti i modi, secondo me, a togliersi dal listino l’Air: oltre al MacBook, pensiamo alla campagnia pubblicitaria sull’utilizzo di iPad Pro come se fosse un computer. Pensiamo poi alla versione base del nuovo MacBook Pro, quella senza touch bar. E’ con questo modello che voglio iniziare il mio paragone.

I computer Apple si sa, sono belli, di design, molto performanti ma anche molto costosi. Durano negli anni è vero, ma sono sempre meno aggiornabili internamente, con sostituzioni di Ram o SSD ad esempio, bisogna quindi scegliere subito e molto bene cosa comprare.

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Il 30 ottobre 2018, finalmente la casa di Cupertino decide di presentare (anche un po’ a sorpresa) un MacBook Air completamente ridisegnato:

  • Display 13,3″ widescreen lucido retroilluminato LED, 2560×1600 a 227 pixel per pollice
  • Capacità di archiviazione 128GB unità flash PCIe / 256GB unità flash PCIe (espandibile a 512GB o 1,5 TB)
  • Processore Intel Core i5-8210Y dual-core a 1,6 GHz, 4 MB di cache L3 Amber Lake 8^ gen[13]
  • Memoria 8 GB LPDDR3 a 2133 MHz (espandibile a 16 GB)
  • Durata batteria Batteria ai polimeri di litio da 50,3 wattora
  • Fino a 12 ore di navigazione web in wireless
  • Fino a 13 ore di riproduzione film iTunes
  • Fino a 30 giorni in standby
  • Dimensioni 0,41-1,56 cm /  30,41 cm / 20,24 cm
  • Peso 1,25 kg
  • Scheda grafica  Intel UHD Graphics 617
  • Supporto per processori grafici esterni (eGPU) compatibili con Thunderbolt 3
  • Webcam FaceTime HD a 720p
  • Porte di connessione Due porte Thunderbolt 3 USB-C (fino a 40 Gbps) / Jack da 3,5 mm per auricolari
  • Wireless Wi-Fi 802.11ac; compatibile con IEEE 802.11a/b/g/n
  • Bluetooth Bluetooth 4.2
  • Audio  Altoparlanti stereo migliorati / Triplo microfono
  • Tastiera con meccanismo a farfalla e retroilluminazione; Trackpad con force touch

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Ancora più sottile e leggero del precedente, ha solo una nota dolente:  il processore. Un dual-core da 1.6 Ghz è veramente poco nel 2019 (ormai), ma Apple promette che il chip T2 integrato ottimizza le performance e permette mirabolanti sorprese. Infine c’è il Touch-ID, una vera chicca, che vi permetterà di sbloccare il vostro Mac, e fare acquisti con Apple Pay, con un semplice dito.

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Nota dal sito Apple: Il chip T2 Security è progettato per rendere il tuo MacBook Air ancora più sicuro, così quando usi il Touch ID per sbloccare il Mac, accedere a un documento protetto o pagare online, le tue informazioni non corrono rischi. Con la crittografia in tempo reale, tutti i dati salvati sull’unità SSD vengono interamente criptati in automatico. E il chip T2 Security porta su MacBook Air il comando vocale più comodo: ora ti basta dire “Ehi Siri” per aprire app, trovare file, ascoltare musica e avere risposte al volo.

Vediamo questa tabella comparativa con il Pro senza Touch Bar, presa direttamente dal sito Apple.

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Parliamo di prezzi: il MacBook Air in configurazione base, parte da Euro 1.379,00, contro i Euro 1.549,00 del MacBook e del MacBook Pro senza TouchBar.

Ho letto molti articoli on line che dicono “per 200 Euro meglio il Pro Senza Touch Bar”, lo schermo è più luminoso e il processore migliore: è vero, lo penso anche io, ma questo Air è per una fetta di pubblico molto più ampia di quello che si pensi.

Chi fa un lavoro dinamico, sempre in movimento, chi ha bisogno di scrivere molto senza rinunciare alle prestazioni e alla connettività (anche se con qualche adattatore), chi ha bisogno di un portatile per la casa o chi vuole semplicemente avvicinarsi al mondo Apple senza dovere vendere un rene, apprezzerà sicuramente questo gioiellino.

Chi ha bisogno di prestazioni da grafico, beh, non penserà sicuramente a questo macchina, anche se potrebbe stupirvi: ho visto recensioni su YouTube di persone che hanno renderizzato un video in 4K senza troppe difficoltà.

Non posso fare altro che augurare a questo nuovo MacBook Air una lunga e florida carriera, proprio come il suo predecessore.

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(Questo articolo è disponibile anche su CEOTECH)